Seguire una dieta scorretta può incidere sul benessere psico-fisico e può portare alla comparsa di diversi problemi di salute come per esempio il diabete, l’anemia o patologie del sistema cardiovascolare. In questo approfondimento vedremo insieme quali sono le conseguenze di una cattiva alimentazione, cosa si intende per nutrizione sbilanciata e quali sono le buone regole da seguire per diminuire il rischio di sviluppare malattie legate al cibo.
Che cosa si intende con “cattiva alimentazione”?
L’espressione “cattiva alimentazione” indica nello specifico una dieta sbilanciata che prevede l’assunzione in eccesso o in difetto di alcuni nutrienti essenziali per l’organismo. Un esempio classico è rappresentato da una dieta troppo ricca di zuccheri, carboidrati, grassi e sodio (presenti soprattutto nelle bibite e nel cosiddetto junk food o “cibo spazzatura”).
Tuttavia, anche regimi alimentari in cui il consumo di frutta e verdura è abbondante, come la dieta vegana o quella vegetariana, possono diventare esempi di alimentazione scorretta nel caso in cui l’apporto di proteine diventa così ridotto da provocare degli evidenti problemi di salute.
Quali sono i sintomi della cattiva alimentazione?
I sintomi della cattiva alimentazione sono molti e possono variare a seconda del tipo di cibi che si consumano in difetto o in eccesso. Tuttavia, può anche accadere che diete molto diverse fra loro possano portare a sintomi simili.
Per esempio una dieta vegana non equilibrata con attenzione può portare a una condizione di stanchezza generalizzata (astenia) correlata a una carenza di ferro.
Allo stesso modo, una dieta molto ricca di grassi e di alimenti fritti può portare a una diminuzione dell’assorbimento di ferro nell’intestino e di conseguenza, anche in questo caso, a una condizione di spossatezza generalizzata.
A ogni modo, i principali sintomi di una cattiva alimentazione sono:
- stanchezza generalizzata
- debolezza muscolare
- senso di costipazione
- crampi e dolori alla parte dell’addome che racchiude gli intestini
- meteorismo (aria nella pancia)
- disbiosi intestinale
- diarrea
- nausea
- mal di testa frontale
- difficoltà di concentrazione
- perdita anomala di peso
- rapido aumento del peso corporeo
- pallore del viso
- secchezza della pelle
- maggiore fragilità di capelli e unghie
Cosa succede al corpo quando si mangia male?
Tra le principali conseguenze della cattiva alimentazione vi è l’aumento del rischio di sviluppare problemi cardiovascolari (ipertensione, colesterolo alto, trigliceridi alti), patologie quali il diabete, l’osteoporosi e l’anemia sideropenica.
Episodi patologici come gli aneurismi e malattie correlate all’apporto ridotto o insufficienze di alcuni micronutrienti come lo scorbuto, per esempio, è una patologia causata dalla carenza di vitamina C mentre alcuni tipi di anemia possono essere provocati o peggiorati da un diminuito apporto di ferro con la dieta.
Altre conseguenze della cattiva alimentazione sono:
- emorroidi
- pressione bassa (ipotensione)
- pressione alta (ipertensione)
- depressione
- glicemia bassa (ipoglicemia)
- glicemia alta (iperglicemia)
- alterazioni del ciclo mestruale (amenorrea o dismenorrea)
- disturbi del sonno
- caduta dei capelli
- sovrappeso
- obesità
- indebolimento delle difese immunitarie
Cattiva alimentazione nei bambini
Impostare un regime alimentare virtuoso fin dall’infanzia previene la comparsa di problemi di alimentazione in età adulta. Una corretta educazione alimentare passa dalla conoscenza della relazione tra buona salute e cibo sano.
Abituare i bambini fin dalla più tenera età a una dieta varia ed equilibrata diminuisce l’incidenza di condizioni di sovrappeso e obesità. È particolarmente importante, dallo svezzamento in poi, evitare il consumo sregolato di dolci, snack confezionati e bibite zuccherate.
Allo stesso tempo sono raccomandate le verdure, la frutta, i legumi e la carne, il pesce, i cereali (meglio se integrali e ricchi di fibre) e il corretto apporto giornaliero di acqua naturale.
Cattiva alimentazione nei giovani
Una sana alimentazione va seguita anche nel corso dell’adolescenza. In questa fase delicata della vita, infatti, i ragazzi e le ragazze iniziano a gestire in indipendenza il proprio regime alimentare.
È nell’adolescenza che si consolidano alcune preferenze alimentari che rimangono poi inalterate durante tutto il corso della vita.
Ricordare ai ragazzi e alle ragazze l’importanza di mangiare sano e corretto per evitare di sviluppare problemi alimentari nel corso dell’età adulta è ancora un compito fondamentale per i genitori.
Far passare il messaggio che snack e bibite possono essere un’eccezione, un piccolo strappo alla regola, e non una costante della quotidianità è importante per favorire corrette abitudini alimentari.
Cattiva alimentazione in gravidanza
Durante il periodo della gravidanza l’alimentazione deve essere particolarmente curata per evitare carenze di nutrienti che possono mettere a rischio la salute della mamma e del feto.
Alcune carenze nutritive durante il periodo della gestazione possono ritardare lo sviluppo cerebrale e osseo del bambino, mentre un eccesso di zuccheri, correlato a diabete gestazionale, può predisporre il nascituro allo sviluppo di una condizione di iperglicemia congenita.
Tra i nutrienti da tenere particolarmente sotto controllo durante il periodo della gravidanza ricordiamo un importante sale minerale: il ferro.
Cattiva alimentazione negli anziani
Mangiare male non è necessariamente una prerogativa dei più giovani. Anche in età avanzata possono essere seguite delle abitudini alimentari scorrette. Tali abitudini alimentari sbagliate possono condurre a condizioni di obesità o di denutrizione, a seconda dei casi.
Promuovere una giusta alimentazione, nel caso degli anziani, significa favorire il consumo delle giuste quantità di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali.
Nel caso delle donne, in particolare, è importante favorire l’assunzione di vitamina D e di calcio per evitare la comparsa o l’aggravamento dell’osteoporosi.
Anche favorire il corretto apporto giornaliero di acqua è importante, soprattutto in estate, per evitare pericolose condizioni di disidratazione.
Cosa bisogna fare per evitare le malattie legate alla cattiva alimentazione?
Seguire una dieta bilanciata, capace di apportare all’organismo tutti i nutrienti non solo nelle giuste quantità, ma anche nella corretta varietà, permette di ridurre il rischio di sviluppare le patologie legate alla cattiva alimentazione che abbiamo elencato nel precedente paragrafo.
Assumere le giuste quantità giornaliere di carboidrati, proteine, grassi, acqua, vitamine e sali minerali permette di fornire all’organismo la corretta quantità di energia per svolgere tutte le normali funzioni metaboliche.
Per conoscere quali sono nello specifico le corrette quantità giornaliere di macro e micronutrienti e per imparare a seguire una buona alimentazione (ed eventualmente per impostare una dieta per perdere peso) si consiglia di rivolgersi a un medico specializzato in dietologia.
Conclusione
In questo approfondimento abbiamo esplorato la relazione tra alimenti e salute. In particolare abbiamo visto come una cattiva alimentazione possa comportare un aumento del rischio di sviluppare alcune patologie tra cui il diabete, l’osteoporosi, l’anemia o può portare alla comparsa di problemi a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
I primi sintomi di una cattiva alimentazione coinvolgono soprattutto l’apparato gastrointestinale.
Fare attenzione alla quantità e alla qualità dei nutrienti presenti nel cibo permette di evitare per esempio la diarrea da alimentazione scorretta o condizioni di disbiosi intestinale.
Lo staff della Farmacia Cairoli è a disposizione per rispondere ai tuoi dubbi o fornirti ulteriori informazioni in merito alle buone abitudini alimentari da seguire in tutte le fasi della vita.
Per domande specifiche sulla dieta, e per impostare un regime alimentare virtuoso, si consiglia di rivolgersi al dietologo, il professionista che mette a punto un percorso su misura per il paziente per favorire il consumo di tutti gli alimenti nelle giuste quantità giornaliere.
Ricordiamo che i fini di questo approfondimento sono puramente informativi.
Le informazioni presentate nel testo non hanno valore di supporto diagnostico o terapeutico. Per tali informazioni si consiglia di consultare il medico di famiglia o un professionista della nutrizione.